Sergio Capellini è un’artista internazionale conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Si trasferisce a Roma nel 1962. Visita musei e gallerie e apprezza le opere di Manzù, Greco e Fazzini. Da autodidatta, inizia a modellare la cera e la creta, poi anche il marmo e il legno.
La sua scultura è di tipo figurativo; il movimento è il motivo dominante che si sviluppa in maniera differente a seconda dei soggetti: le figure femminili eteree, quelle maschili sofferte, gli animali mistici, le opere a tema religioso sospese nella loro sacralità. Nel 1978 si trasferisce a Verona. Ha tenuto mostre personali e collettive in Europa, negli U.S.A., Canada e in Giappone; l'Hakone Open Air Museum (Tokyo) ha acquistato l'opera “Anche l’eroe muore”. Viene inserita nel 2005,nel Museo d’Arte Bargellini, la scultura “E io non morirò”, nella raccolta delle Generazioni Italiane del '900, curata da Giorgio Di Genova. Nel 2009 Benedetto XVI lo nomina Membro della Pontificia Accademia di Belle Arti. Mario De Micheli scrisse “Alla radice della sua visione c'è un dato fondamentale ed è il valore dell'uomo, dei suoi sentimenti e delle passioni che si rispecchiano nel mito della bellezza; sa di dover mantenere aperta una coscienza alla consapevolezza che non possa esser il gusto e la moda a governare la sua ispirazione, bensì quel senso antropologico interiore generato da una regione più profonda”.